Celebrato già dagli uomini del suo tempo, quale grande intellettuale, Erasmo da Rotterdam è universalmente considerato tra i maggiori esponenti dell’Umanesimo e, al contempo, una figura di notevole attualità. L’Associazione nasce ispirandosi alla sua riflessione, nel sogno di una dimensione continentale nuova, aperta, condivisa, che sa guardare alla scoperta del futuro con curiosità ed in modo positivo.
A legare saldamente Erasmo alla realtà odierna è il rifiuto di ogni fanatismo, la celebrazione della libertà di giudizio, una visione innovatrice della società, all’insegna della tolleranza. E ancora, il sostegno al diritto all’istruzione delle donne e alla tutela dei fanciulli, l’idea di una Europa unita, basata su una cultura comune, trait d’union tra le nazioni.
Pedagogista, teologo, critico letterario, scrittore, il suo pensiero si plasma su una approfondita conoscenza dei classici greci e latini, su una vita di viaggi che lo conducono in Francia, Inghilterra, Italia, Germania e Svizzera, dove muore nel 1536.
Durante il costante peregrinare conosce e instaura relazioni con personalità del calibro di Tommaso Moro e Giovanni Lascaris, collabora con rinomati editori, come i veneziani Aldi, ed è conteso dalle corti dei sovrani più potenti.
É al rientro da uno di questi soggiorni, quello in Italia, che scrive la sua opera più conosciuta: L’Elogio della follia.
Successo editoriale del tempo e tra le maggiori opere dell’epoca moderna, il celebre scritto anticipa alcune delle tesi di quella che è considerata tra le tempeste più impetuose che hanno scosso l’Europa: la Riforma luterana.
Lutero ed Erasmo condannano entrambi la presunzione teologica e l’immoralità del Clero, ma il secondo prende nettamente le distanze dall’ideale protestante e dai suoi violenti rivolgimenti, quando questi conducono alla rottura dell’unità spirituale e culturale europea a lui tanto cara.
Diversi sono i pensatori che dal ‘500 sviluppano l’idea di una Europa unita, ponendo di volta in volta l’accento su un polo di riferimento: dalle istituzioni politiche per Montesquieu al laico principio della ragione umana per Voltaire, ma è Erasmo che per primo ne concepisce il sogno, che in lui si realizza all’insegna delle comuni radici della cultura e della spiritualità cristiana.
Oppositore di ogni forma di ossequioso dogmatismo, sostenitore di un rinnovamento morale, ma graduale e soprattutto pacifico, la sua è una visione unitaria, che supera le divisioni figlie di odio e intolleranza e pone al centro l’Uomo, la sua dignità e il suo valore. Alla luce dell’identità comune degli uomini del Vecchio Continente, Erasmo preserva le diversità, ma contesta le barriere e gli egoismi nazionalisti, mostrando tutta la straordinaria attualità del suo pensiero e consegnandolo ai posteri come un antesignano del moderno europeismo.